Agar Bike
Prato
Agar Bike nasce in un contesto sociale, dove vuole unire il mondo dell’artigianato al mondo del sociale. Agar è il nome della schiava di Abramo, che per varie vicissitudini si trova da sola nel deserto con suo figlio Ismaele (vedere anche un quadro di Marc Chagall), nella solitudine e nella disperazione del deserto che Agar rinasce a nuova vita. Da noi ogni biciclette è un pezzo unico di artigianalità, di solidarietà come ciascuno di noi è un pezzo unico.
L'IDEA
Agar Bike nasce con la volontà di aprire il lavoro artigianale ad un cambiamento per le persone che vi lavorano, un nuovo modo creativo inserito nel mondo di lavoro classico per chi è fuori da percorsi lavorativi da diverso tempo e per diverse cause. Ogni prodotto nasce per essere venduto, ma le singole scelte vengono fatte perché più persone e di diverso tipo siano coinvolte nelle varie fasi di lavorazione. Esempio le nostre biciclette elettriche hanno la caratteristica di avere il "vestito" una copertura in stoffa, obbligatoriamente della nostra città Prato, questo idea oltre a cercare di dare un nuovo aspetto alla bicicletta, a coprire e proteggere le parti elettriche, nasce per coinvolgere un settore delicato come la sartoria dove sono coinvolte donne, come la Cooperativa Atelier di Firenze di cui facciamo parte e dove lavorano donne che fanno un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro. Tutta la parte del lavoro, dalla progettazione del modello su carta fino alla realizzazione pratica del prodotto avviene tutto nei nostri laboratori. Altro esempio nei nostri modelli di biciclette abbiamo due categorie una linea urban e una sportiva, i modelli che realizziamo oltre ad avere le possibilità di essere personalizzati, hanno lo scopo di sensibilizzare i ragazzi o gli adulti, a fare oggetti belli, perché è maneggiando oggetti nuovi e cercando di fare oggetti belli, che chi purtroppo si trova in una posizione svantaggiata, è motivo di orgoglio e di cambiamento. Per noi è importante sottolineare che il vero cambiamento nasce dentro di noi e rimettendosi a lavorare con le proprie mani possiamo con piccoli passi, costruire qualcosa di nuovo e bello ai nostri occhi prima di tutto, ma anche agli dell'altro, in questo caso il nostro cliente a cui vendiamo un nostro prodotto che diventa partecipe di questo nostro progetto. Tutto questo lo raccontiamo anche con l'arte, in quanto nella nostra officina ci sono cinque dipinti fatti da una artista dell'Associazione Cieli Aperti, dove si racconta il percorso di cambiamento, partendo quello che per me è ritenuto il quadro più significativo "La donna calva che cuce", fino al quadro dove la donna ritrova la sua armonia i suoi colori accanto all'altro.
